Recensione: Il ragazzo di Bruges di Gilbert Sinoué - Edito da: 1) Neri Pozza 1999, 2) Beat 2011

Questo libro di cui oggi scrivo la recensione è il primo romanzo storico che leggo di Gilbert Sinoué, autore franco-egiziano di vari romanzi e thriller, alcuni dei quali gli hanno fatto meritare parecchi premi letterari: miglior racconto storico Jean D'Heurs 1987, Quartier Latin 1991 e Grand Prix de la Littérature policière 2004.
Ambientato nella prima metà del XV sec. epoca d'oro della pittura, tra Bruges e Firenze, è un romanzo storico scritto in modo semplice e scorrevole ma con meno suspense di quella promessa nella trama...
Il protagonista principale è Jan il figlio adottivo del grande pittore fiammingo Jan Van Eyck cui si attribuisce l'invenzione della pittura ad olio.
La storia vera e propria ha inizio con il ritrovamento del corpo di un uomo che è stato sgozzato e nella cui bocca è stata messa della polvere di Terra di Verona, questo particolare fa pensare al terzo omicidio da parte di un serial killer, l'unico "trait d'union" tra gli assassinati pare essere Jan Van Eyck, so tratta infatti di tre suoi ex apprendisti...
Intanto, nello stesso periodo, in Italia Lorenzo Ghiberti, grande artista toscano, orefice e scultore, si sta occupando della sua opera "Caino e Abele", è il momento della pausa e mentre si reca alla locanda dell'Orso incontra un ragazzo che gli porta un messaggio da parte di Donatello, un attimo dopo il ragazzo viene colpito da una daga alla schiena e si accascia ai piedi di Ghiberti che fa subito chiamare il farmacista per soccorrerlo ma quest'ultimo non può far altro che constatarne il decesso e fa prontamente notare all'artista che sicuramente il colpo era diretto a lui!
La storia prosegue a Bruges e si infittisce o meglio si ingarbuglia dopo la morte del pittore Jan Van Eyck, entrano in scena loschi personaggi spagnoli e italiani e vengono citati anche personaggi famosi tra artisti e mecenati dell'epoca ma di tutti si parla sommariamente, la fine pare addirittura incompleta...
A mio avviso la trama si sarebbe dovuta sviluppare diversamente, così com'è la trovo un tantino dispersiva.

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