Recensione: La felicità delle piccole cose di Caroline Vermalle - edito da Feltrinelli

Ho terminato di leggere La felicità delle piccole cose da due giorni e che dire... Mi è piaciuto! È il terzo libro che leggo la cui storia è ambientata in Francia! Gli altri due erano della scrittrice tedesca Nina George e tutti avevano a che fare con Parigi! Ora non riesco ad iniziare una nuova lettura, voglio continuare a sognare come continuano le vite dei protagonisti... Mi sono affezionata a tutti loro!
Il libro è scritto in modo semplice e scorrevole,  la scrittrice descrive bene i luoghi anche nei particolari ma non è affatto noiosa anzi!
Il protagonista principale è Frédéric, un giovane, bello e ricco avvocato, amante dell'arte ma più specificamente della pittura, degli impressionisti e soprattutto di Monet.
L'amore per l'arte gli è stato trasmesso dal padre che era un creatore di calendari, si occupava principalmente delle immagini... Padre che ad un certo punto sparisce dalla vita del piccolo Frédéric proprio pochi giorni prima del Natale, al piccolo il nonno dirà che deve dimenticarlo perché è stato arrestato ed incarcerato per aver commesso un grave reato... Frédéric è incapace di fare altre domande e cresce con quella convinzione...
Ormai adulto dopo anni di brillante carriera riceve una eredità piuttosto particolare,  la situazione lavorativa inizia a prendere una brutta piega, gli amici del jet-set lo tagliano fuori dalla loro cerchia e il mondo sembra crollargli addosso. 
Decide di accettare l'eredità ma per sapere di cosa si tratta deve stare alle regole di un gioco creato apposta per lui da un tizio sconosciuto, ecco che il passato si fa largo prepotentemente e lui si renderà conto di ciò che ha perso e di ciò che ha veramente importanza nella vita... 




Claude Monet (1840-1926)La Gazza1868 - 1869Olio su telaCm 89 x 130Parigi, museo d'Orsay© RMN-Grand Palais (Musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski

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